Vale la pena studiare giurisprudenza? I motivi del sì

Ti stai chiedendo se vale la pena studiare giurisprudenza? Negli ultimi anni si è diffusa l’opinione secondo cui sia una facoltà inflazionata che non garantisce grossi sbocchi lavorativi. Avrai sicuramente sentito la battuta: in Italia ci sono più avvocati che cittadini!

È anche vero, però, che valutare la facoltà prendendo in considerazione solo la carriera dell’avvocatura è troppo riduttivo. Scopri insieme a noi perché scegliere di studiare giurisprudenza a Cuneo potrebbe essere un’ottima idea.

Giurisprudenza conviene? Nell’epoca digitale sì

Oggi più che mai la risposta alla domanda “vale la pena studiare giurisprudenza?” ha una risposta affermativa. L’era digitale, infatti, ha ampliato le opportunità di carriera. Basta pensare al boom delle vendite online che ha aumentato la richiesta di esperti in leggi internazionali sul commercio e i trasporti. Specializzarsi in diritto internazionale, per esempio, consente di trovare più facilmente lavoro come avvocato europeo o avvocato internazionalista.

Non solo, le norme sulle privacy e tutti gli adempimenti obbligatori richiesti alle aziende hanno provocato un’impennata della domanda di esperti in GDPR.

L’articolo 37 della norma 2016/679 in materia di trattamento dei dati personali prevede, inoltre, che le aziende debbano nominare un Data Protection Officer (DPO) o Responsabile protezione Dati (RPD), che può essere sia un dipendente che un professionista esterno.

Il Data Protection Officer è un esperto in GDPR a cui viene demandata la vigilanza sull’osservanza del regolamento e la cooperazione con le autorità di controllo. Si tratta, dunque, di un nuovo sbocco lavorativo molto interessante per i laureati in giurisprudenza.

Accesso garantito alla maggior parte dei concorsi pubblici

Non vuoi fare l’avvocato o il notaio e ti chiedi se vale la pena studiare giurisprudenza? Ebbene, la laurea ti consente di accedere alla maggior parte dei concorsi della pubblica amministrazione. In particolare, potrai partecipare alle selezioni indette da:

  • INPS
  • Banca d’Italia
  • Agenzia delle entrate
  • Agenzia del demanio
  • Prefetture
  • Amministrazioni locali
  • Forze dell’ordine

Diventare segretario comunale

Ti senti portato per un ruolo da funzionario di coordinamento in un ente locale? Allora, puoi tentare il concorso come segretario comunale. La laurea in giurisprudenza è uno dei titoli di studio richiesti per inviare la domanda di partecipazione.

Si tratta di un ottimo sbocco con uno stipendio che varia a seconda del numero di abitanti del comune. Nelle cittadine fino a 65 mila abitanti, per esempio, il segretario percepisce un compenso annuo pari a circa 43 mila euro. Nei comuni più piccoli con meno di 3 mila abitanti, invece, il compenso annuo ammonta a circa 34 mila euro.

Possibilità di lavoro in ambito sociale per i laureati in giurisprudenza

Ti piacerebbe un lavoro nel sociale? Vale la pena studiare giurisprudenza anche in questo caso perché puoi occuparti di minori. Gli ambiti lavorativi sono molteplici, dalle questioni classiche legate agli affidi nelle separazioni e nei divorzi alle adozioni fino alle questioni riguardanti la procreazione assistita e i delicati temi della violenza familiare.

Non solo, oggi puoi specializzarti anche nella tutela del minore in rete, seguendo casi che riguardano  lo stalking on line, i reati a danno dei minori perpetrati attraverso i social e la responsabilità dei genitori nel controllo dei social network utilizzati dai loro figli.

Ampia possibilità di scelta di master specialistici

Oggi più che in passato, i laureati in giurisprudenza hanno la possibilità di scegliere un percorso più settoriale grazie all’ampia offerta di master. Potresti specializzarti in diritto del lavoro e diventare un consulente o un responsabile delle risorse umane in aziende private. Se ti interessa il diritto amministrativo, hai l’opportunità di seguire un master per diventare curatore fallimentare.

La tua passione vera è la criminologia? Allora, devi seguire un percorso apposito. Si tratta di una materia molto vasta che va dalla criminologia finanziaria a quella relativa alla sicurezza urbana fino a quella classica che si occupa di reati contro la persona.

Laurearsi in giurisprudenza per fare l’imprenditore? Sarebbe meglio

Vuoi seguire un percorso imprenditoriale? Ovviamente, la dimestichezza con i numeri e con le materie economiche è indispensabile, ma anche la laurea in giurisprudenza ha la sua valenza. Ti consente, infatti, di poter contare su un bagaglio di conoscenze molto importanti per dare vita a un’impresa sana. Avresti, infatti, tutta una serie di nozioni riguardanti l’area contrattuale e tributaria che ti permettono di evitare la consulenza esterna di un avvocato. Ovviamente,  non basta la laurea in giurisprudenza per garantirsi il successo in campo imprenditoriale, ma è senza dubbio un vantaggio extra.

Non bisogna dimenticare le opportunità classiche

Nel valutare l’iscrizione alla facoltà di giurisprudenza non devi mettere in secondo piano neppure tutte le “professioni classiche”. Già, perché questo percorso di studi ti dà accesso alle professioni di:

  • notaio
  • magistrato
  • diplomatico
  • giurista d’impresa
  • consulente per la proprietà industriale e intellettuale

Non solo, tra le opportunità lavorative tradizionali ci sono anche le carriere nel settore assicurativo e bancario, come tecnico del lavoro bancario, liquidatore e perito assicurativo, agente di cambio e così via.

Allora cosa ne pensi: vale la pena studiare giurisprudenza dopo aver letto l’approfondimento qui sopra?

Credits immagine: DepositPhoto.com/AndrewLozovyl


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