Cos’è il Regime Doganale e a cosa serve
Regime doganale? Se ne sente parlare molto ma non a tutti è chiaro cosa sia. Se stai cercando sviluppi del mercato del lavoro per andare a cogliere prima degli altri una nicchia occupazionale in cui infilarti, questo tema ti risulterà molto interessante perché rappresenta un caso unico nei confronti di uno scenario Europeo.
Come funziona il regime doganale? Che prospettive di sviluppo dà? Come possono sfruttarlo al meglio le imprese? Sono tutte domande lecite ed interessanti che ti mettono in condizione di stagliarti dai tuoi colleghi neo-laureati qualora tu possegga in modo netto e chiaro le risposte.
Tutto questo ti affascina? Trasforma i desideri in realtà con i giusti studi che, nel caso dell’università Niccolò Cusano, sono un master in pianificazione fiscale e doganale che ti darà il giusto know-how per muoverti con profitto nel settore.
Tutto questo in questa semplice ma dettagliata guida. Buona lettura.
Regime doganale? Non è un concetto chiaro ma è bene che lo sia. Per delinearne i contorni, capirne il contesto e disegnarne le opportunità, entriamo nel vivo della questione senza indugi.
Cos’è il regime doganale
Come si concepisce questo concetto in un’epoca di frontiere aperte e di Europa unita? Come agisce rispetto al resto del mondo occidentalizzato? Le risposte non sono complesse come le premesse lasciano intendere.
Definizione
Secondo le fonti ufficiali giuridiche il “regime doganale” è che quello strumento che
“consente l’immissione in libera pratica, senza il pagamento dell’IVA al momento dell’importazione nell’UE, con formalità semplificate e costi minori, di beni che sono oggetto di una conseguente cessione comunitaria da parte dell’importatore”
Ecco perché, per usufruire del regime, già al momento dell’importazione si deve essere certi che le merci siano destinate ad essere trasferite dallo Stato di importazione in un altro paese membro.
Al riguardo, la Direttiva 2006/112/CE sull’IVA stabilisce all’articolo 143, par.1, lett. d):
“il principio che l’importazione di beni è esente da imposta sul valore aggiunto se ad essa fa seguito una cessione o un trasferimento di tali beni a un soggetto passivo in altro Stato membro”
Al fine di armonizzare la normativa e le condizioni necessarie per usufruire di tale esenzione nonché per contrastare possibili frodi un primo intervento si ebbe con la direttiva 2009/69/CEdel 25 giugno del 2009.
In essa si elencano le informazioni minime da fornire alla dogana d’importazione al fine di poter usufruire del trattamento agevolato.
Presupposti per poter rientrare nel regime doganale
A chi è concessa l’esenzione dell’Iva? Secondo la normativa vigente sul regime doganale a chiunque rispetti la condizione di fornire i seguenti dati:
- il proprio numero di partita IVA;
- il numero d’identificazione IVA attribuito al cessionario stabilito nell’altro Stato membro;
- idonea documentazione che provi l’effettivo trasferimento dei beni in altro Stato membro dell’Unione.
I controlli non finiscono qua. Per poter beneficiare della procedura di sospensione, sia l’importatore sia il cessionario a cui i beni sono ceduti dovranno essere presenti nell’archivio VIES, allo scopo di essere identificati come soggetti passivi IVA per gli scambi intracomunitari.
Il sistema informativo AIDA
Come si applica tutto questo nel concreto? Proprio per ottimizzare le operazioni di controllo doganali, le Dogane Italiane hanno creato questo sistema (il cui acronimo significa Automazione integrata dogane accise).
L’operatore, nel caso dei regimi “42” e “63” indicati nella casella 37 del DAU, deve fornire le informazioni richieste dalla normativa, in modo che il sistema possa verificarne automaticamente la validità e la coerenza con gli altri dati della dichiarazione.
Quali sono le condizioni in cui il regime 42 possa essere autorizzato e cosa debba esserci per forza nella dichiarazione d’importazione è stabilito dal Regolamento 756/2012.
La destinazione doganale
C’è bisogno di fare un’altra distinzione per mettere del tutto a fuoco il concetto di regime doganale. C’è bisogno di raccontare cosa si intenda per destinazione doganale.
Definizione
La destinazione doganale cos’è? Si tratta del tipo di operazione doganale che si intende effettuare e va, quindi, differenziata dalla destinazione geografica della merce.
Tipologie
Le diverse tipologie di destinazioni doganali messe in atto dall’attuale normativa comunitaria sono:
- il vincolo della merce ad un regime doganale;
- introduzione in zona franca o in deposito franco;
- riesportazione fuori del territorio doganale della Comunità;
- distruzione;
- il suo abbandono all’Erario.
Il master
Studiare da esperto di pianificazione fiscale e doganale ora è possibile. Grazie ad Unicusano che ha creato il master di primo livello in “Pianificazione fiscale e doganale negli scambi con l’estero e per l’internazionalizzazione delle imprese“.
Materie
Le aree tematiche del master da esperto delle dogane sono amplissime. Per dovere di cronaca e nel tuo interesse le riportiamo pedissequamente dal sito dell’ateneo. Eccole:
- Lo scenario internazionale (Unione Europea, Stati Membri e Unioni doganali)
- Le regole doganali e fiscali
- L’impatto sull’operatività aziendale
- La politica fiscale comunitaria: l’armonizzazione dell’imposizione diretta e il coordinamento dell’imposizione diretta
- Le istituzioni comunitarie preposte alla politica fiscale: il Consiglio Affari Economici e Finanziari (ECOFIN), la Direzione Generale Fiscalità e Unione doganale (TAXUD)
- L’Unione doganale Europea e i rapporti tra gli Stati Membri in materia di libera circolazione delle merci
- Il World Custom Organisation – WCO: la funzione e i meccanismi di funzionamento
- Gli accordi tra Stati e tra Unioni doganali
- L’Agenzia delle Dogane: struttura, competenze e modello organizzativo
- Trattati istitutivi
- Il Codice Doganale dell’Unione Europea e i relativi regolamenti delegato e attuativo
- Il nuovo quadro doganale UE
- Il Testo Unico delle Leggi Doganali
- La Prassi Amministrativa
- Regimi doganali1
- Le importazioni
- Le esportazioni
- Le operazioni di transito interno e di transito esterno
- I depositi doganali
- Le operazioni di perfezionamento
- I regimi speciali
- I dazi – I dazi antidumping
- Le misure compensative e di salvaguardia
- La telematizzazione delle procedure doganali
- Le accise
- La telematizzazione delle procedure accise
- La classificazione delle merci
- Il Sistema Armonizzato e la Tariffa Integrata
- L’origine delle merci
- L’origine non preferenziale e l’origine preferenziale
- Le regole di valorizzazione dei beni presentati in dogana
- Le verifiche doganali e i poteri dell’amministrazione finanziaria
- Il sistema sanzionatorio
Costi
Per lavorare nel regime doganale l’investimento richiesto è di 1500 ore complessive di lezioni video, valevoli 60 CFU – Crediti Formativi Universitari.
Sul lato finanziario si tratta di pagare 1500 euro che diventano mille euro qualora tu appartenga ad una di queste categorie;
- Dipendenti dell’Agenzia delle Dogane;
- Spedizionieri Doganali;
- Appartenenti al Corpo della Guardia di Finanza.
A chi è rivolto
Studiare il master in regimi doganali significa voler diventare un operatore economico autorizzato, un referente qualificato dell’autorità doganale in Impresa.
Con questo percorso di studi post laurea ti farai una cultura di base che ti darà modo di affrontare il confronto con la dogana con una maggiore consapevolezza e nel rispetto delle nuove regole unionali.
*** hhhh come leggere e prendere appunti alle lezioni universitarie ***
Studia e fallo nel modo più serio possibile. Le fondamenta sono la base per costruire grandi palazzi. Questa strada potrebbe portarti a diventare un grattacielo da 90 piani!
Per farlo bene, però, scopri tutti i corsi di laurea biennali e triennali che sono offerti sul sito ufficiale dell’università Niccolò Cusano ma anche le loro possibili declinazioni tra master e nuove strade formative spulciando con regolarità gli articoli del nostro blog universitario di Cuneo.
Attraverso l’apposito form informativo noi aspettiamo di sentirti per domande, dubbi o perplessità.