Lavoro nero stato del 2017 e rimedi attuati da Unicusano
Qual è del lavoro nero lo stato nel 2017? Al netto delle voci di corridoio e delle tirate per la giacchetta dei vari politici, l’Italia è ben lontana dal risolvere il problema del lavoro sommerso che, anzi, numeri alla mano, risulta essere ancora una piaga pesante di questo paese. Lo spunto per questa (amara) riflessione lo dà la pubblicazione dei dati dei controlli di “Estate sicura” per combattere il far west negli impieghi privati. La situazione dei lavoratori in nero italiani è dilagante: su 25mila impiegati, il 22% è ignoto alla Pubblica Amministrazione. C’è una percentuale che racchiude in sé tutta la gravità dello stato dell’arte: il 68% delle aziende controllate non è in regola. Anche su questo passaggio potete contare sull’università Niccolò Cusano che, come viene ampiamente dimostrato in questa guida, mette in campo da subito gli strumenti per darvi la formazione e la direzione giuste per trovare un posto di lavoro regolare e, quindi, alla luce del sole. Entriamo nel vivo del tema (caldissimo).
Il lavoro nero in Italia ha uno stato nel 2017 al limite del gravoso. Non lo diciamo noi né qualche mix populi incontrollata. La fonte è di tutto rispetto, di quelle autorevoli che i giornalisti definiscono “primaria”. La notizia, infatti, arriva come conseguenza dei controlli di “Estate sicura” nei luoghi di lavoro e contro il caporalato.
Prima di mostrare numeri e percentuali vi riportiamo la dedizione di lavoro nero che è “quel lavoro che non viene svolto alla luce del sole ossia per il quale il datore di lavoro non ha inviato nessuna comunicazione preventiva di assunzione e di conseguenza non è stata aperta nessuna posizione INPS né tantomeno Inail”. Tecnicamente è un’attività in cui una persona in effetti svolge un’attività anche retribuita ma che non risulta “registrata” da nessuna parte e per la quale non ha appunto coperture di nessun tipo.
Le 25 indagini avviate dai carabinieri del nucleo Tutela Lavoro hanno consentito di denunciare all’Autorità Giudiziaria 48 persone, delle quali 13 in stato di arresto, responsabili di aver sfruttato complessivamente 203 lavoratori. Lo stato dei lavoratori in nero è tremendo: su 25mila posizioni lavorative vagliate, 5.593 (ben il 22%) risultano irregolari e, quindi, del tutto ignote alla Pubblica Amministrazione. Non solo. Altre 3.398 sono comunque tarata da forti irregolarità e del tutto fuorilegge è risultato il 68% delle aziende controllate.
Cosa significa in chiave di danni all’erario pubblico? Che sono stati evasi 12 milioni gli euro! Ora il danno è quantificato ed il merito è dei numeri presentati dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti insieme al comandante generale dell’Arma dei carabinieri Tullio Del Sette e al comandante del comando carabinieri per la Tutela del Lavoro Nicodemo Macrì.
Quali sono le sanzioni per il lavoratore
E’ opinione comune che non esistano rischi per i lavoratori in nero. E’ mendace. Vi basterà scoprire quali sono le sanzioni in cui può incorrere il lavoratore. Tutto questo non per crudeltà gratuita ma nell’ottica di una situazione sicuramente di svantaggio nei confronti del datore di lavoro ma, comunque, anche di sostanziale libertà d’azione. Semplificando, se nessuno vi ha costretto con la violenza, siete correi.
La legge colpisce duro chi dà lavoro in nero ma chi presta servizio non è esente dalle sanzioni, anzi. Spesso chi percepisce la disoccupazione non arriva a fine mese ed ha necessità di integrare con altro. Ricordatevi di pretendere una collaborazione occasionale, se trovate, perché fare tutto in modo sommerso vuol dire mentire allo Stato.
Le conseguenze per chi dichiara il falso sono chiare e ve le riportiamo dal Codice Penale per darvi una misura di cosa potreste subire per una bugia. Eccole:
- reclusione fino a 2 anni per avere dichiarato il falso e da 6 mesi a 3 anni per avere percepito dei soldi indebitamente dallo Stato;
- restituzione all’INPS delle indennità che avete percepito fino a quel momento e forse anche il risarcimento dei danni subiti. Senza contare eventuali interessi;
- se la somma percepita è pari o inferiore a 3999,96 euro, sanzione amministrativa del pagamento che va da 5.164 euro a 25.822;
- perdita di tutti i benefici della disoccupazione o degli altri ammortizzatori sociali.
Cosa rischia il datore di lavoro
Le conseguenze dello sfruttamento di un lavoratore ci sono anche e soprattutto per i datori che non passeranno 5 minuti in Paradiso se individuati dalle autorità competenti. Questa conseguenze, di base, possono essere un’azione civile da parte del lavoratore, che può sfociare in una messa in regola e tutto quello che finora l’azienda non ha dato al lavoratore, oppure posso essere sanzioni amministrative. Queste ultime sono disciplinate in modo molto articolato.
Le ragioni per denunciare datori di lavori son molteplici. Ecco le principali:
- Mancata comunicazione di assunzione ai Servizi dell’Impiego con una sanzione amministrativa che va dai 100 ai 500 euro;
- Mancata regolarizzazione dopo 6 mesi continuativi con maxisanzione che varia a seconda della durata del lavoro:
- se il lavoro in nero è sotto i 30 giorni le sanzioni vanno dai 1500 euro ai 9 mila euro, sempre per ogni lavoratore non in regola;
- se va da 31 a 60 giorni la sanzione andrà dai 3 mila ai 18 mila euro;
- se supera i 60 giorni si va dai 6 mila fino ai 36 mila.
Qualora lo sfruttato risulti non italiano, le sanzioni vengono maggiorate del 20%. La stessa percentuale di crescita si applica ad un minore in età non lavorativa.
La piaga del lavoro minorile
Il fenomeno dei minori che lavorano è ancora troppo poco controllato a livello nazionale. Lo dimostra il fatto che i militari hanno svolto indagini sulla posizione lavorativa di 376 minori “beccandone” 175 irregolari con una percentuale, quindi, del 46,5% del totale controllato. L’unica consolazione di questo triste scenario è che non è stato riscontrato alcun caso di “child labour” in quanto tutti riconducibili ad attività lavorative che non ostacolano di fatto istruzione e/o sviluppo fisico psichico e sociale e morale dei giovani.
Inutile dire che tra i principali problemi dei lavoratori minori c’è la difficoltà di seguire un percorso d’istruzione a livello continuativo come riesce a farlo chi fa solo la studente. In questo sta aiutando molto la formazione a distanza che consente di recuperare a pieno il diritto allo studio, potendo studiare 24 ore su 24 e con tempi di apprendimento personalizzabili.
La sicurezza sui luoghi di lavoro
Tra le analisi che vanno fatte circa il lavoro in nero e lo stato nel 2017 c’è anche la sua evidente connessione con la sicurezza sui luoghi di lavoro. La campagna “Estate sicura” ha posto molta attenzione su questo tema tirando fuori numeri da conoscere e valutare. Vediamoli.
Delle 1.453 imprese controllate, 1.072 è risultato irregolare. Si tratta di oltre il 73%! Impressionante e pericoloso. Il generale Del Sette ha commentato la situazione di sicurezza dei lavoratori con queste parole: “Questo continua ad essere un aspetto dolente del mondo del lavoro. Quest’anno le morti sul lavoro, le cosiddette bianche, sono salite del 5,2%, 591 in sette mesi, quasi tre al giorno”.
Lo strumento di “Stage & Job Opportunities”
Getta un colpo di spugna sul lavoro nero e sulla situazione sua nel 2017 Unicusano attraverso diversi strumenti tra cui spicca lo “Stage & Job Opportunities“. Si tratta di non rimanere soli dopo la laurea, proprio quando siete più fragili e, quindi, più esposti allo sfruttamento.
Il modo in cui porta avanti la cosa è una formazione post laurea per entrare nel mondo del lavoro in modo efficace e quindi sapendo:
- come scrivere un corretto curriculum vitae;
- come superare al meglio un colloquio di lavoro:
- come scegliere gli stage che garantiscono reali sbocchi di lavoro.
Da notare che la tutela lavorativa di cui potrete godere maggiormente è lo scudo che il nostro Ateneo vi farà con le aziende interessate al vostro stage. E’ proprio là, infatti, che si annida il lavoro sommerso ed è proprio là che potrete godere della nostra esperienza per non rischiare brutte avventure.
Il tirocinio di Unicusano
Se volete fare un’esperienza lavorativa da neo-laureati (da non più di 12 mesi), lo strumento che fa per voi è il tirocinio di Unicusano.
Come funziona il tirocinio extra-curriculare che vi potrebbe riguardare? Farete un periodo di tempo limitato che non sarà rapporto di lavoro dipendente ma che, però, vi darà modo, da subito, di mettere in atto quanto appreso durante il vostro percorso accademico presso aziende e/o enti pubblici o privati sondati con noi.
Quali vantaggi ha un tirocinante? Che potrà mettere immediatamente nel curriculum vitae un’esperienza reale e concreta nel mondo del lavoro, acquisendo know-how che non si apprende sui libri e facendo in fretta il passaggio da teoria a pratica che negli Stati Uniti viene svolto già durante gli anni del college.
La disciplina dei tirocini extra-curriculari / post lauream, recentemente modificata sulla base delle linee guida in materia di tirocini prevista dalla Riforma del Lavoro, legge n. 92/2012 entrata in vigore il 18 luglio 2012, a seguito dell’accordo siglato tra Governo, Regioni, e Provincie autonome di Trento e Bolzano. Sulla base di queste modifiche, l’attivazione del tirocinio avviene a seconda della località di svolgimento del tirocinio:
Come avete appena constatato, il lavoro nero in Italia ha uno stato, nel 2017, davvero inquietante. Avete anche visto, però, che esistono realtà ancora sane che questo fenomeno lo contrastano nell’unico modo possibile e cioè con la giusta formazione. E’ il caso della nostra università Niccolò Cusano che mette in campo strumenti ad hoc ed una forma mentis tutta simboleggiata da una mission aziendale che vede i vostri interessi al centro della sua completa offerta didattica. Cercate, nel vostro esclusivo interesse, di informarvi di più sul tema. Sul web ma, più nello specifico, leggendo con regolarità gli articoli che postiamo nel nostro blog universitario di Cuneo. Attraverso l’apposito form informativo, infine, potrete parlare con noi direttamente, senza filtri, ponendoci tutti quei quesiti che troverete inevasi attraverso le vie sopraccitate.