Gestione del rischio assicurativo: ecco esattamente a cosa serve
Gestione del rischio assicurativo? Non è certo una materia semplice e leggera da gestire. Ecco perché esistono degli studi precisi da seguire e perché questi sono sempre corsi post laurea di specializzazione nel settore delle assicurazioni. Non è possibile acquisire know-how su un tema così complesso quando ancora state gettando le fondamenta del palazzo. Il tutto segue, comunque, il trend del mercato del lavoro moderno che ormai richiede una specializzazione estrema dei soggetti. Se volete lavorare con successo nel settore delle assicurazioni, perciò, non vi basterà lo spirito di iniziativa né la voglia di tenere sempre il cervello acceso. Dovrete studiare e molto. Ecco una guida che in merito vi spiega molte cose e quel che non riesce a coprire qua ve lo indica come possibili (ed auspicabili) nuovi approfondimenti. Non vi resta che continuare a leggere fino alla fine l’articolo.
La gestione del rischio assicurativo è di grande interesse. Non solo in senso lato, perché si tratta di una materia davvero piena di spunti di ragionamento e la cui comprensione richiede una mente attiva e lucida.
E’ di grande interesse anche e soprattutto per le grandi aziende che hanno costantemente bisogno di chi possiede competenze nel settore della gestione dei rischi assicurativi. Si tratta di una richiesta crescente del mondo del lavoro e, logicamente, di posizioni lavorative in cui c’è spazio e c’è anche una buona retribuzione.
Ecco perché vi invitiamo, ora che siete nel pieno del percorso di laurea, a valutare questa opportunità. Si tratta di un corso post laurea che tecnicamente si chiama “Master I Livello in Solvency 2 – la gestione del rischio assicurativo“. Di che si tratta?
Capire quali materie studia l’esperto di rischi assicurativo vi aiuterà a mettere a fuoco le competenze che dovrete avere quanto prima. Ecco uno scheletro delle macro-aree del master in questione:
- Introduzione al Risk Management;
- Introduzione alle assicurazioni;
- Risk Management vita;
- Risk Management danni;
- I mercati finanziari;
- Rischi finanziari;
- Rischi operativi;
- Scr e Own Funds;
- Solvency II;
- Disclosure verso IVASS e verso il mercato.
Già da questa scorsa iniziale e superficiale si capisce quanto a fondo andiate nel tema. Uscirete professionisti nuovi. Ma dopo quanto?
I numeri del master in gestione dei rischi assicurativi dicono che dovrete seguire (con successo) 1500 ore di lezioni, su piattaforma video, e che dovrete puntare a raggiungere ben 60 CFU – Crediti Formativi Universitari. D’altronde le materie più specifiche sono 21 e sempre intervallate da esercitazioni, in modo tale che possiate sempre mettervi alla prova su quanto abbiate appreso fino a quel punto di formazione.
Quanto costa studiare il Risk Management? Il prezzo del master di Unicusano è in piena linea col mercato attuale di questo genere di formazione. Si tratta di 2mila euro totali che, però, diventano 1700 euro se avete conseguito una laurea presso l’università degli studi Niccolò Cusano o, più in generale, una laurea nei 24 mesi precedenti al master.
E quali sbocchi lavorativi ha un esperto di Risk Management?
Gli studi sono preziosi per chiunque voglia intraprendere l’attività, in Italia e nella Comunità Europea, nelle compagnie di assicurazione ma anche nelle banche, fondi pensione o altri intermediari finanziari.
Alcuni moduli, poi, sono stati concepiti per andare a fondo su alcuni concetti che possono trovare applicazione in contesti più ampi, come quello bancario o aziendale, al fine di contribuire a formare una visione completa del Risk Management.
Analisi dei rischi assicurativi
Per entrare nella parte concettuale di questa guida è bene fare una premessa chiara: ogni azienda ha una certa dose di rischio. Sebbene le insidie e le sfide non possano essere evitate, possono essere mitigate con le dovute precauzioni, la pianificazione e la copertura assicurativa. Assicurazioni e esperti legali hanno condiviso le loro opinioni sui maggiori rischi assicurativi per gli imprenditori e su cosa puoi fare per proteggervi contro di loro. Ecco cosa è emerso.
Si è indubbiamente registrato un enorme aumento dei problemi di sicurezza informatica negli ultimi anni. Chris Roach, amministratore delegato e responsabile delle pratiche IT nazionali di CBIZ Risk & Advisory Services, ha affermato che “gli hacker di dati hanno colpito particolarmente i rivenditori di fast food e le attività di eCommerce. Tuttavia, ogni azienda che accetta carte di credito dovrebbe rivalutare e standardizzare le sue pratiche di sicurezza per proteggere da attività fraudolente. Ecco perché ogni azienda dovrebbe rivedere la propria conformità con gli standard di sicurezza dei dati di carta di pagamento (PCI DSS)”.
La crescita della Cyberinsurance è anche un aspetto importante da valutare per le piccole imprese. Myles Gibbons, presidente di alcuni account selezionati presso Travelers, ha affermato che “oltre la metà delle violazioni dei dati avvenute lo scorso anno si sono verificate in aziende con 250 o meno dipendenti. La copertura informatica è diventata sempre più importante per tutti i tipi di aziende e può aiutare a proteggerle dai costi di notifica della violazione dei dati, riparazione, sanzioni per il pagamento delle carte, gestione delle crisi e pubblico”.
Materia interessante ma tutt’altro che semplice. Sta a voi decidere quanto approfondirla.
Il Risk Management
E’ lapalissiano che, per comprendere a pieno le potenzialità dell’essere esperti nella gestione dei rischi assicurativi, sia essenziale conoscere il significato di “Risk Management”.
Come società, abbiamo bisogno di correre dei rischi per crescere e svilupparci. Dall’energia alle infrastrutture, dalle catene di approvvigionamento alla sicurezza aeroportuale, dagli ospedali alle abitazioni, i rischi gestiti in modo efficace aiutano le società a raggiungere il top. Nel nostro mondo frenetico, i rischi che dobbiamo gestire evolvono rapidamente. Dobbiamo assicurarci di gestire i rischi in modo da minimizzare le minacce e massimizzare il loro potenziale.
La gestione del rischio comprende “la comprensione, l’analisi e la risoluzione dei rischi per garantire che le organizzazioni raggiungano i loro obiettivi”. Quindi deve essere proporzionato alla complessità e al tipo di organizzazione coinvolta.
Numerosi standard sono stati sviluppati in tutto il mondo per aiutare le organizzazioni a implementare la gestione dei rischi in modo sistematico ed efficace. Queste norme cercano di stabilire una visione comune su quadri, processi e pratiche e sono generalmente stabilite da organismi di normalizzazione internazionali riconosciuti o da gruppi industriali. La gestione del rischio è una disciplina in rapido movimento e gli standard sono regolarmente integrati e aggiornati.
I diversi standard della valutazione del rischio riflettono le diverse motivazioni e l’attenzione tecnica dei loro sviluppatori e sono appropriati per diverse organizzazioni e situazioni. Normalmente gli standard sono volontari, sebbene l’aderenza a uno standard possa essere richiesta dalle autorità di regolamentazione o dal contratto.
Capito quanto è complessa la gestione del rischio assicurativo? Se la montagna vi sembra troppo alta da scalare, però, non abbiate paura. Ogni escursione finisce bene se la si affronta col giusto equipaggiamento. Non vi chiediamo di portare picconi, bussole o borracce in questo caso ma il buon senso. Quel buon senso attraverso cui potrete mettere insieme i pezzi della vostra formazione navigando sul web, dove è pieno di informazioni. Se anche il mare aperto vi spaventa, però, nessun problema. Dati e link più dettagliati ve li diamo noi, senza spingervi troppo in là. Dove? Innanzitutto attraverso le nostre risposte alle domande che potete farci in qualsiasi momento attraverso l’apposito form informativo. Ma poi potrete (e dovreste) leggere con regolarità tutti i nostri articoli che pubblichiamo nel blog universitario di Cuneo.