Cassano lascia Verona: un caso tutto da studiare… all’università

Cassano lascia Verona? Forse sì, forse no. E’ un tira e molla snervante per i tifosi scaligeri ma molto interessante per chi è all’università. Il campione di Bari (di cui alcuni discutono persino lo stesso talento) non ha mai sposato alla tecnica sopraffina dei piedi una buona disciplina. Lo dimostra una carriera dalle infinite potenzialità (arrivò appena ventenne al Real Madrid) ma dalla lunga lista di fallimenti sportivi. Antonio Cassano è stata una promessa non mantenuta, uno che non ha vinto nulla e non ha mai lasciato il segno. Quello che è stimolante a livello accademico è che i problemi che hanno causato tutto ciò sono solo mentali. Non ci sono stati grandi infortuni né allenatori particolarmente mal disposti nei suoi confronti. L’unico nemico di questo calciatore è stato lui stesso. Ecco perché sarebbe bello se voi valutaste l’offerta di master di Psicologia di Unicusano, in particolare modo circa la formazione per diventare psicologi dello sport, per provare a non far ripetere mai più un simile caso di spreco. Con questa guida ne saprete un bel po’, abbastanza da decidere se approfondire o meno il tema continuando a spulciare in rete o nei nostri canali ufficiali. Curiosi? Buona lettura.

Antonio Cassano lascia Verona? Prima di entrare nell’analisi di questo tema che, lo premettiamo, non sarà un’analisi sportiva bensì una disamina legata alla formazione, ci permettiamo di farvi presente che questa è una guida ma, seppur completa, non è in grado di darvi l’intero corpo di informazioni che ci sono sull’argomento. Come studiare dopo la laurea per specializzarsi in materie psicologiche e sportive è qualcosa che merita la vostra azione attiva anche sul web o, per lo meno, sul nostro blog universitario di Cuneo. Altre risposte, più dirette, infine, le potrete avere se ci porrete quesiti attraverso l’apposito form informativo.

Chiarito il passaggio capiamo perché Cassano lascia Verona e cosa questo c’entri con l’offerta formativa del nostro Ateneo.

I colpi di testa, quelli mentali non quelli agonistici, sono tipici dei campioni dello sport che al genio abbinano la sregolatezza. Il problema è quando sono troppi, quando superano (di gran lunga) il palmares dei trofei vinti grazie alle prestazioni in campo. E così l’Antonio nazionale ha fatto il giro delle sette chiese confermando sempre e solo una cosa: incide poco e sconvolge molto. Dopo i litigi con la Sampdoria sembrava un uomo nuovo ed, invece, all’Hellas è riuscito nell’impresa di mollare e tornare in prima squadra già due volte.

Il Presidente della squadra di calcio, Maurizio Setti, ha ufficialmente detto all’Ansa che “Questo ragazzo non ce la fa di testa, anche se fisicamente e atleticamente sta molto bene. Professionalmente non gli si può rimproverare nulla, evidentemente non riesce a rimanere sereno e lucido in un gruppo e vuole restare a casa: peccato perchè stava facendo tutto per bene“.

Diventare psicologi in ItaliaE voi cosa c’entrate con questo che si appresta ad essere il più grande caso di fallimento della storia della Serie A? Potreste evitarlo. Non questo nello specifico, è tardi, ma i possibili casi che nel futuro arriveranno (ed arriveranno). Grazie ad un percorso di studi specialistico della nostra università, infatti, avete modo di prepararvi per diventare professionisti a supporto dei campioni sportivi. Forse potreste reindirizzare il talento di un nuovo Cassano dentro i binari della lucidità e restituire così all’Italia un campione.

Ecco qualche considerazione in merito.

Cosa si studia a Psicologia dello Sport

Per diventare i salvatori della patria nel senso esposto fino a qua in questa guida, dovete formarvi nel modo giusto ed uno di questi è rappresentato dal “Master I livello in Psicologia dello Sport“. Si tratta di un’offerta didattica di Unicusano che va nella stessa direzione del mercato del lavoro che vuole solo persone preparate in modo specialistico.

I numeri dello psicologo dello sport sono i seguenti: 1500 ore di lezioni in tutto, 60 crediti formativi universitari ed un costo di 110 euro annuali pagabili in due rate di 550 euro. Sei, infine, sono i moduli delle aree tematiche che andrete a seguire sui libri e che vi daranno l’opportunità di diventare un professionista della psiche degli sportivi.

Scoprire il corpo docente del master per psicologi sportivi vi farà capire la qualità a cui andrete in contro e le “mani” in cui finirete in questo ulteriore ma essenziale periodo di formazione. Ecco la lista aggiornata presa dal sito ufficiale di Unicusano:

  • Prof. Giuseppe Capua, Associato di Medicina e Traumatologia dello Sport presso Università degli studi di Cassino. Componente   Commissione Medica Federale FIGC;
  • Dott Aldo Grauso, Psicoterapeuta e Psicologo dello Sport Equipe Sanitaria Nazionali LND FIGC. Docente Psicologia dello sport Corsi UEFA B FIGC;
  • Dott.ssa Giuliana Rubano, Psicoterapeuta.  Life&Corporate Coach Specialista EMDR;
  • Dott.ssa Roberta Cappelluti Psicologa dello Sport. Membro della Consulta Giovani Ordine Psicologi Lazio;
  • Dott.ssa Deborah Tognozzi Biologa Nutrizionista Specialista in Applicazioni Biotecnologiche e Kinesiologia applicata alla nutrizione. Consulente San Raffaele SpA.

Cosa fa un counselor

Ufficialmente si chiama “Master I livello in Counseling Psicologico – Counseling Relazionale” ed è la strada migliore per scoprire cosa fa un counselor. Dopo la vostra laurea, infatti, potrete intraprendere un percorso di specializzazione psicologica moderno che sta sempre più prendendo piede in Europa e negli Stati Uniti.

Partiamo dalla definizione di counselor trovata su Wikipedia secondo la quale si tratta di “un’attività professionale che tende ad orientare, sostenere e sviluppare le potenzialità del cliente, promuovendone atteggiamenti attivi, propositivi e stimolando le capacità di scelta”. La peculiarità è che è una figura di mezzo tra lo psicologo e lo psichiatra che sta piacendo molto perché “impegna”di meno.

Quali sono le competenze del Counseling? Dopo 1500 ore di studio, saprete dar vita a capacità relazionali e comunicative personalizzate nei diversi contesti lavorativi ma saprete anche usare tecniche e strumenti clinici, presi “in prestito” da diversi approcci psicologici (ed in particolare dal modello psicodinamico). Vi sarà anche chiara la comprensione del rapporto umano oltre l’apparenza e saprete cooperare attraverso il riconoscimento delle qualità dell’altro. Infine, avrete tutte le skills per comprendere a pieno l’essere umano nella sua integrazione.

Gli sbocchi lavorativi dei counselor sono diversi: uffici del personale, scuole (boom in questo senso negli Usa!), enti pubblici e libera professione che vi garantirà una libertà d’azione unica.

Sport e ricerca

Una volta che avete messo a fuoco cosa studiare per interagire psicologicamente con uno sportivo, potete guardarvi intorno in cerca di case histories. Seppur raro, il binomio sport e ricerca in Italia esiste. Senza andare troppo lontano, il nostro Ateneo ha messo in piedi la Fondazione Niccolò Cusano che ha ufficialmente aperto le danze nel 2011 con la realizzazione di un centro di Day Hospital per la valutazione motoria e cognitiva nella Sindrome di Rett.

Il suo lavoro, poi, ha preso molte strade diverse tutte valide ed è indubbio che fare un pezzo di cammino col calcio l’ha aiutato ad arrivare a più persone. Ma prima di affrontare quello specifico argomento, è molto interessante anche l’iniziativa di Basketartisti Unicusano. Concettualmente è la stessa idea della Nazionale Cantanti, che racchiude artisti più o meno illustri (tra cui il “nostro” Bussoletti voce di Radio Cusano Campus) in un team che gioca per raccogliere fondi per il lavoro dei ricercatori. In questo caso, però, c’è tutto il fascino di declinare l’offerta in uno sport come la pallacanestro che in Italia è amato ma meno visibile.

E così sui parquet di tutta la penisola attori, presentatori, cantanti e giornalisti giocano per accendere i riflettori della cronaca sulla ricerca e per mettere fondi nella “cascina” di un settore in cui ce ne sono sempre molto pochi. Il tutto, poi, è davvero ben studiato perché amplificato non solo dalla Fm dell’Ateneo ma anche dalle sue uscite cartacee in allegato al Corriere dello Sport che arrivano ad un pubblico davvero vasto.

Unicusano Ternana squadra scientifica

In conclusione di questo discorso che è partito dalla mera attualità della notizia del fatto che Cassano lascia Verona ed è arrivato ad una serie di consigli su cosa potreste essere da adulti, abbiamo voglia do portarvi un esempio pratico del circolo virtuoso in cui vorremo mettervi. Si tratta dell’Unicusano Ternana squadra scientifica. Dopo la positiva esperienza dell’Unicusano Fondi, infatti, il Patron Stefano Bandecchi ha acquistato la squadra delle Fere e si è lanciato nella serie B.

Non si tratta di imprese meramente calcistiche, però, ma della voglia di sposare un canale così importante di visibilità e di appetibilità per i giovani con la sensibilizzazione sulla vita dei ricercatori che in Italia è sempre complessa. Se i calciatori sono spesso additati come cattivi esempi, vuol dire che anche, con la buona volontà, possono anche diventare esempi positivi. Ne è esempio la serata di venerdì 21 luglio a Norcia “Calcio in Piazza” in cui la squadra della ricerca è scesa in un campo… particolare.

Proprio nella Piazza di San Giacomo, sconvolta dal terremoto, i campioni hanno hanno sfidato i ragazzi della città in partite amichevoli. Sull’iniziativa meravigliosa ha parlato Alberto Allegrini, Presidente della Polisportiva Città di Norcia dicendo testualmente: “La solidarietà dell’Unicusano Ternana è eccezionale e sarà sempre ricordata come il primo sassolino gettato per far ripartire la nostra città. I ragazzi potranno tornare finalmente alla normalità, anche se solo per qualche ora. L’evento però deve dare il via alla nostra rinascita: in questi dieci mesi abbiamo dovuto pensare alle cose più urgenti come le scuole, e la parte ludica si è fermata. Finalmente, anche grazie all’Unicusano Ternana, cui auguro di fare un grande campionato in Serie B, si ricomincia a fare attività all’aperto”. Non male come precedente per smentire che ogni fuoriclasse debba fare le bizze tipo il talento di Bari vecchia.

Ora che avete capito come sia connessa la notizia di Cassano che lascia Verona col vostro futuro accademico e quindi lavorativo, seguite il consiglio che vi abbiamo dato in apertura. Spulciate il web in cerca di informazioni e fatelo anche nei nostri canali ufficiali.


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